MINIMUM,
Italiano/Inglese, 73 pagine (22x31cm) + 24 pagine (17x24cm), 31 immagini c., Colori,
copertina con bandelle, € 20
stampato in Italia, edito da GALLERIAPIÙ, Aprile 2017
Minimum è un libro che contiene dati e informazioni raccolti dall’artista per poi trasformarli in sculture, disegni e performance (a loro volta documentati in una sezione fotografica in fondo al libro).
La ricerca verte sull’idea di “salario minimo” ed è fatta come può farla un’artista: da un lato c’è una raccolta razionale e circostanziata di dati resi disponibili in grafici e tabelle, consultabili e utilizzabili.
Dall’altro c’è una vertigine. Le informazioni sono subito trasformate in qualcos’altro, si spostano, cambiano lingua, cambiano forma. Cambiano codice.
Cos’è dunque un salario minimo? Quanto è lontano dalla soglia di povertà? Dove viene prodotto il made in italy? E perché un artista dovrebbe occuparsi di tutto ciò? Dov’è la persona dietro tutti questi dati, dietro i numeri, le definizioni, le contrattazioni? dov’è il corpo?
In un mondo che sta cambiando, e cambia l’idea del lavoro e della persona, può l’artista contribuire a una diversa sensibilità?
Anche a queste domande cercano di rispondere i testi critici di Matthias Reichelt, curatore e giornalista, Silvana Borutti, filosofa del linguaggio e Franco “Bifo” Berardi, filosofo e attivista che in questo libro parla di salario come superstizione e mette in evidenza la necessità di un nuovo linguaggio.