Ivana Spinelli, artista italiana, docente di scultura all’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Berlino e Bologna.
La sua pratica ventennale analizza principalmente le relazioni tra corpo e linguaggio, che definendosi a vicenda hanno la capacità di spostare continuamente i limiti del percepito e della realtà.
Nelle sue opere si mette in scena la dimensione sociale e politica delle relazioni personali, il conflitto perenne dove alla normatività del linguaggio legislativo, ma anche dei brand e dei social, corrisponde una vitalità che reagisce attraverso la protesta e la riappropriazione, più o meno silenziosa, del mondo. Definizioni stringenti come clandestino, femminile, terrorista, vegetale, minimo vengono aperte da azioni come cucire, indossare, tradurre, dare voce, spesso partecipate in performance e workshop.
Tra le mostre personali e collettive: Like an Open Door Leading Us Where We Would Never Have Consented to Go, Rotor center for contemporary art, Graz, Austria; Goddesses and Warriors, National Museum Lituania; Mind Bombs, Kunsthalle Mannheim (DE); Io dico Io, GNAM Galleria Nazionale, Roma; 141. Un secolo di disegno in Italia, Fondazione del Monte, Bologna; Contropelo, Gallleriapiù, Bologna; Scrivere Disegnando When Language Seeks Its Other, Centre d’Art Contemporain Genève; Zig Zag Protofilosofia, Una Vetrina, Roma; Mediations Biennale Poznan (PL); Minimum:Voci, Museo Barracco, Roma; Minimum, Gallleriapiù, Bologna; Topophilias, Kreuzberg Pavillon, Berlino; Baustelle, BeoProject, Belgrado; Art Goes City, Postaja Raumau, Slovenj Gradec; Loverrs/Fuckerrs,OltreDimore, Bologna; Embedded art, Akademie der Künste di Berlino; Global Sisters, Italian Academy di New York.
Il suo lavoro è incluso e analizzato, oltre ai cataloghi delle mostre, in numerosi saggi tra i quali El poder en escena/La máscara di Jordi Costa, Galaxia Gutemberg ed. Barcelona 2023; Fashion and politics di Rhonda Garelik, 2019, Das Image des Terrorismus im Kunstsystem, Sebastian Baden (Edition Metzel, Munchen (De)2018), Clothing as a symbol of identity, Irfan Hosic (Grandska Galerie (Bh), The Aesthetics of Terror, Manon Slome e Joshua Simon (Charta, 2009); Global Fight Club, Matthias Reichelt (Distillery, 2011).
Tra le sue pubblicazioni: Global Sisters –The Contradictions of Love (Revolver Books, Berlino 2012), il libro d’artista Minimum, con testi di Silvana Borutti, Franco Berardi BIFO e Matthias Reichelt (2017), i Droste Effect bullettin con testi di Cecilia Canziani, Elisa del Prete e Claudio Musso (2020).